Primo comandamento della cucina: Non sprecare.
É stato stimato che ogni anno il 30% del cibo acquistato finisce nella pattumiera. Il primo passo verso una cucina ecosostenibile, dunque, non può non partire da qui, dall’utilizzo degli scarti, che possono trasformare semplici avanzi in piatti ancora più gustosi. La sostenibilità deve essere una scelta quotidiana di tutti noi. Ma come? Ad esempio prediligendo i prodotti del territorio, a km zero, evitando gli sprechi, riciclando gli scarti… Ma non solo. La vera sostenibilità non finisce con la scelta degli ingredienti, bensì va oltre. Passa da un uso consapevole del tempo e dell’energia.
Il piatto di oggi segue questa filosofia green sotto ogni punto di vista, per dimostrare che la tutela dell’ambiente parte anche (e soprattutto) dai piccoli gesti in cucina. La ricetta di oggi ve la racconto così, come fosse una storia. Perché nella cucina ecosostenibile va raccontata attorno al focolare e non servono dosi precise, non servono numeri e calcoli complicati. Servono la sensibilità e l’occhio attento del cuoco. Via frullatori, minipimer, impastatrici, roner, e chi più ne ha più ne metta… Diamo spazio alle mani! Perché l’utilizzo consapevole dell’energia è anche questo: saper fare a meno di strumenti ad alto consumo energetico quando non sono strettamente necessari.
Il primo passo è quello di scegliere delle verdure di stagione, locali, meglio ancora se bruttine e lontane da quegli standard da super-ortaggi gonfiati. Io ho trovato dei broccoli, delle cicoriette e delle patate. Per prima cosa ci dedichiamo all’estrazione del sapore dalle verdure. E quale modo migliore se non la preparazione di un classico brodo? Utilizzate TUTTO quello che avete, anche le foglie ed i gambi dei broccoli (o della verdura che sceglierete). Io ho tagliato a rondelle molto sottili i gambi e ho lasciato bollire il tutto. L’acqua è il bene più prezioso, pertanto non la sprecheremo! Ma una volta arricchita dai nutrienti e dal gusto delle verdure, diventerà il condimento principale di quelli che saranno i nostri canederli.
Mentre il brodo prosegue la sua cottura, prendiamo del pane raffermo del giorno prima, dando così nuova vita ad un avanzo che altrimenti avremmo cestinato. Facciamolo ammorbidire aiutandoci con un mestolo di brodo. Dopodiché tiriamo fuori le nostre verdure (eccetto i gambi del broccolo), le lasciamo intiepidire qualche minuto e le trituriamo grossolanamente con le nostre mani (o aiutandoci coi rebbi di una forchetta). Io ho tenuto da parte la buccia delle patate, che andrò a friggere all’ultimo per guarnire con una nota croccante i canederli. Ora amalgamiamo il tutto con un bell’uovo fresco delle galline del vicino… E se non abbiamo un vicino con le galline, scegliamo un prodotto biologico proveniente da allevamenti all’aria aperta. A questo punto, vivendo in Molise, io ho aggiunto anche una generosa grattugiata di Caciocavallo… Voi potete scegliere un formaggio saporito del vostro territorio. Non badate troppo alle dosi, se l’impasto risulta troppo morbido, aggiungete o pane raffermo o farina, se invece risulta troppo denso, aggiungete un altro po’ di brodo. Quando otterrete la consistenza desiderata, formate delle palline di circa 5 centimetri.
Come ultimo passaggio portiamo a cottura i canederli direttamente nel brodo. Friggiamo velocemente la buccia delle patate. Infine impiattiamo il tutto insieme a una parte del brodo e dei gambi di broccolo.
Ok… E se a questo punto non utilizzate tutto il brodo ed avete un nuovo avanzo?! Beh niente paura: separato dalle verdure, potete conservarlo in frigo per 2-3 giorni ed utilizzarlo praticamente per insaporire qualsiasi preparazione della cucina! Ma… COME CONSERVARLO?
La sostenibilità passa anche dal packaging…
Il vetro infatti è il contenitore migliore per eccellenza. Evitiamo i contenitori di plastica. Il mio consiglio, poi, è di sigillare la bottiglia di vetro con DUO SPIRITS: il tappo a T ecologico, lavabile, riutilizzabile e completamente riciclabile della TapìGroup, azienda Made in Italy nata nel 1999 e portatrice nel mondo di originalità, design, bellezza e cura dell’estetica.
Ho avuto il piacere di conoscere il tappo Duo Spirits di TapìGroup grazie al contest dell’AIFB (Associazione Italiana Food Blogger) ed è stato subito amore a prima vista! Un tappo dalla chiusura innovativa e a basso impatto ambientale (LEI), scomponibile per una pulizia approfondita ed un continuo riutilizzo. La chiusura “bar top” con testa in legno e gambo in materiale sintetico (derivato da fonti vegetali rinnovabili), garantisce una corretta conservazione del prodotto, senza alterarne odore, colore, e sapore.
Chiusure esclusive dedicate al premium beverage, fatte per essere aperte e per aprire una finestra su nuovi orizzonti della bellezza e della sostenibilità ambientale. Il futuro della nostra Madre Terra dipende dalle scelte di ognuno di noi, ma anche e soprattutto dalle scelte di aziende responsabili come questa.
#TAPIGROUPCONTEST #CONTESTAIFB