L’anguilla e il capitone sono un piatto caratteristico della vigilia di Natale o di Capodanno. Fritto, alla brace o in umido, al sud e specialmente in Campania è una tradizione da rispettare per esorcizzare il male (infatti la forma di questo pesce ricorda il serpente) e propiziarsi il nuovo anno. Il capitone, più grande, a dispetto di quanto indicherebbe il nome, è in realtà la femmina, mentre l’anguilla, più piccola, è il maschio.
Ingredienti per 4 persone:
- 1 kg di capitone
- 500 g di salsa di pomodoro
- i tentacoli di 6 calamari
- mezza cipolla
- uno spicchio d’aglio in camicia
- 1 bicchiere di vino bianco secco
- farina q.b.
- prezzemolo q.b.
- olio evo q.b.
- sale q.b.
- pepe q.b.
Preparazione
- Per prima cosa pulite il capitone (o l’anguilla) tagliando la testa e la coda ed eliminando le interiora. Ricavate quindi dei pezzetti di 5-6 cm ognuno, senza privarli della pelle.
- Tritate la cipolla e soffriggetela fino a farla imbiondire. Aggiungete la testa e la coda del capitone per insaporire. Versate quindi la passata di pomodori. Fate sobbollire per una ventina di minuti, regolando di sale.
- Asciugate i pezzi di capitone ed infarinateli. Spolverizzateli con un pizzico di sale e pepe.
- In un tegame capiente scaldate dell’olio, unite l’aglio ed aggiungete quindi i tentacoli dei calamari ed il capitone, rosolandolo a fiamma viva in modo da sigillarlo per bene da entrambi i lati. Sfumate col vino bianco.
- Abbassate la fiamma, unite la salsa di pomodori passata al colino (diluendo con un po’ d’acqua se necessario), coprite il tegame e terminate la cottura per circa 30 minuti, rigirando il pesce dopo 15 minuti. La salsa non dovrà coprire del tutto i pezzi di capitone, ma per circa la metà.
- Impiattate versando qualche cucchiaio di sugo filtrato sul fondo del piatto, disponete uno o due pezzi di capitone al centro ed i tentacoli del calamaro intorno. Finite con delle foglie di prezzemolo.
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